Meduse

•gennaio 28, 2009 • Lascia un commento

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“E se non hai baciato lei prima di andare via, se puoi bacia me quando ritorni”.

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di Emmanuela Cannizzaro     www.milanovalencia.wordpress.com

Ci sono mappamondi su misura in questo strano mondo, mappamondi con paesi cancellati e invenzioni pure, per far piacere al signore lì e al governante là. Ci sono luoghi dove vorremmo andare senza esitazione, luoghi lontani in cui perderci per ritrovare le nostre origini, il nostro cuore pulsante senza perdere i battiti. Ci sono storie che avremmo voluto raccontare con le stesse singole parole o con quelle immagini. Ci sono fotogrammi fissi nella nostra memoria, in cui riusciamo persino a distinguere il profumo e il sapore netto sulla lingua.

Dentro fiumi di fango rotoliamo sentendoci puliti, ciechi di rabbia o di sonno, annebbiati di cielo immaginato, ché quello lì fuori riusciamo a mala pena a vederlo, distratti, scontati.

Sta lì, resta lì e questo ci consola, ci rinfranca, ci calma.

Camomilla di luce e oblio di oscurità.

Ci sono città dove sarebbe bello morire. Città mai viste ma sentite sotto la pelle, come sangue iniettato. Città di contraddizione, di palazzi e mare, come la lotta fra ragione e inconscio.

E per quanto ci si sforzi di far vincere la coscienza, è l’incoscienza ad avere la meglio.

Il mare è una zona neutrale, che cancella le differenze.

Anche tra i soldati.

Lì vorrei morire.

 

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